Connecting the Dots – Il Blog di Sara Borghi

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Muovere le scatole…

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“There are two mistakes one can make along the road to truth…not going all the way, and not starting.”

In meno di 2 giorni ho divorato l’ultimo libro di Seth Godin, Poke The Box: questo piccolo e apparentemente timido libro (di sole 80 pagine) mi ha ispirata, motivata e mi ha anche fatto riflettere molto su un argomento per me molto importante: il “prendere l’iniziativa“.

Viviamo in un Mondo dove non sempre siamo spronati all’iniziativa, dove spesso si preferisce mantenere lo “status quo” delle proprie situazioni piuttosto che muovere le acque, cambiare, innovare, dare inizio a qualcosa.  Perché quello che spesso accade quando si tenta di scuotere lo status quo, quando si tenta di non essere “blandi” è sbagliare…mancare l’obiettivo…fallire insomma.

Qualsiasi nostra azione ci mette automaticamente davanti ad un possibile fallimento: comprare una macchina, trasferirsi in una nuova città, innamorarsi e stare assieme ad una persona, comprare un cd, fare un viaggio… ogni scelta.

The more you do, the more you fail.”  dice Seth, aggiungendo: “Be promiscuous in your failures

In Poke the Box Seth ci invita a  scuoterne un sacco di scatole…

“… non reagire, inizia. … non avere paura, parti. …Trova il coraggio di seguire i tuoi sogni.

Non essere come la polvere in un angolo in attesa di essere raccolto. Potrebbe non accadere mai.

Smetti  di aspettare di essere scelto. Smetti di incolpare gli altri di non “raccoglierti”. Sii tu stesso a raccoglierti.”

Ho incontrato varie persone in questi giorni che mi hanno detto “Sei fortunata. Sei fortunata che viaggi. Sei fortunata che hai un lavoro che ti appassiona non in Italia”. Si, sono sicuramente super-fortunata ad essere stata “raccolta” un paio di volte. Ma l’essere “raccolta” mi ha anche insegnato che questa è in realtà la parte più irrilevante della storia… Ora credo (e Seth mi ha confermato…) che in fondo non ci sia bisogno di essere raccolti, di essere presi. E’ possibile creare il proprio destino da soli. E a dirla tutta, credo che ognuno di noi debba farlo per forza ad un certo punto.

“Draw your Map” dice Seth.

Inziare un blog ad esempio, o lanciare su Kindle una raccolta di racconti che è a prendere della polvere nel cassetto della scrivania.  Certo, queste opzioni sono sicuramente spaventose: potrebbero risultare in un lavoro che non vende nemmeno una copia, che potrebbe essere odiato da tutti coloro che lo leggono, che potrebbe davvero essere un completo disastro. E l’onere è al 100% nostro.

Ma siamo nel 2011. Tutto ciò che conta è mettersi in campo e contagiare le persone. Non importa come. Con che prodotto, con che scelta, con che idee, con che viaggio, con che libro…

Il rischio fa paura, tanta. Il fallimento ancora di più. Ma credo che oggi, evitare sempre il rischio (e il possibile fallimento che ne deriva) sia un rischio ancora più grande. E il non-sapere… il rimorso, sono forse tra le esperienze peggiori al mondo.

The person who fails the most, usually wins

Grazie Seth, per la spinta.

Written by saraboargs

marzo 2, 2011 at 1:40 PM

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